ESAME ETNOSTORIA
ESAME ETNOSTORIA Quiz
Scopri le tue conoscenze in antropologia e storia con il nostro quiz ESAME ETNOSTORIA! Questo quiz di 57 domande copre vari aspetti della metodologia antropologica e storica, permettendoti di mettere alla prova e ampliare la tua comprensione di questi campi affascinanti.
Partecipa per:
- Migliorare le tue competenze
- Mettere alla prova le tue conoscenze
- Scoprire nuove informazioni
Qual è la differenza tra metodo aggregativo e metodo nominativo nell’immagine quantitativa?
Il primo non prende in considerazione il singolo individuo mentre il secondo sì
B. Il primo prende in considerazione il singolo individuo mentre il secondo no
Non vi sono differenze
La storia e l'antropologia utilizzano rispettivamente:
Ricerca quantitativa e fonti scritte (storia) e ricerca qualitativa e fonti indirette (antropologia).
Ricerca qualitativa (storia) e ricerca qualitativa (antropologia)
Né ricerche qualitative né quantitative.
Quale tipologia di analisi predilige l’antropologia?
Un’analisi quantitativa, adoperando metodi statistici
Un’analisi qualitativa, prediligendo il dialogo con l’informatore
Un’analisi quantitativa, raccogliendo più dati di più popoli
Un’analisi qualitativa, raccogliendo fonti scritte da pochi informatori
Parlando di storia quantitativa, quali sono I metodi che si riscontrano in essa?
Aggregativi (raccogliere solo dati quantitativi) e nominativi (riunire sotto il nome dell’individuo sia dati quantitativi che qualitativi)
solo metodi quantitativi
Sia metodi quantitativi che qualitativi
Qual è il limite dell'analisi quantitativa?
I dati spiegano cosa è accaduto, ma non perché è accaduto;
I dati spiegano cosa è accaduto e perché è accaduto;
I dati spiegano solo perché qualcosa è accaduta;
Nessuna delle precedenti.
Franz Boas è il fondatore di:
Antropologia sociale della scuola inglese;
Antropologia culturale della scuola americana;
antropologia sociale della scuola americana;
Antropologia culturale della scuola africana
Cosa si intende con processo inculturativo?
Processo attraverso il quale si diventa parte fondamentale di una cultura
Processo attraverso il quale si apprende in quanto individui privi di conoscenza
Processo attraverso il quale non si apprende in quanto individui consapevoli
Processo attraverso il quale la cultura non viene presa in esame nei cambiamenti umani
Qual è la differenza tra il processo inculturativo e il processo acculturativo?
Il primo riguarda una trasmissione di saperi all’interno dell’ambiente e della società in cui si vive, il secondo riguarda uno scambio, tramite contatto diretto o indiretto, con altre realtà
Non vi è alcuna differenza
Il primo riguarda uno scambio, tramite contatto diretto o indiretto, con altre realtà, il secondo riguarda una trasmissione di saperi all’interno dell’ambiente e della società in cui si vive
. Il primo riguarda una trasmissione di saperi immergendosi in una realtà differente da quella familiare, il secondo riguarda l’apprendimento della tradizione linguistica e culturale della famiglia
L’antropologo Malinowski, nelle sue ricerche, utilizzò il metodo
Estensivo mediante osservazione partecipante
Estensivo rivolto a vane tematiche (magia religione, sistema di scambio etc.)
Intensivo mediante osservazione partecipante
Nell’articolo del 1960 Vansina dichiarò:
Di non gradire l’espressione osservazione partecipante
Di gradire l’espressione etnostoria
Di non gradire l’espressione etnostoria dato che la ricerca storica nelle società senza scrittura non era diversa da quella condotta in società dotate di scrittura
Nessuna delle affermazioni precedenti
Nel testo “Sistemi di affinità e consanguineità nella famiglia umana” Morgan sostiene che l'evoluzione del sistema matrimoniale:
Va dalla poligamia alla monigamia
.va dalla monogamia alla poligamia
.non subisce nessuna evoluzione
Per Radcliffe-Brown la struttura della società ruota intorno al concetto di famiglia:
Un nucleo familiare è costituito da famiglie scollegate tra loro
Un nucleo familiare è costituito dai genitori e la relativa prole
Un nucleo familiare è costituito da tre coppie di genitori e la relativa prole
nessuna delle affermazioni precedenti
Wissler come sistemava il museo?
Per tipologia: mise insieme gli oggetti che avevano le stesse forme o apparenze
Per provenienza geografica
Per tipologia: mise insieme gli oggetti che avevano diverse forme
Per raggruppamento di tipo casuale
Una differenza tra Wissler e Vansina risiede nel fatto che:
Il primo usa fonti orali e il secondo usa fonti scritte
Il primo usa sia fonti scritte che orali e il secondo usa fonti scritte
Il primo usa fonti scritte e il secondo fonti orali
Cosa determinò il cambiamento sulla modalità di raggruppamento nel museo di storia di Wissler?
L’etnocentrismo
La teoria del diffusionismo
La nascita dell’antropologia
La teoria del funzionalismo
Wissler quando parla di Etno-history si riferisce…
Ad una storia contaminata dai reperti antropologici;
Ad un’antropologia che fa uso della storia;
Ad una storia centrata su un popoloV
Ad una ricostruzione antropologica che si basa su eventi scritti (documenti d’archivio).
Wissler con una differente disposizione all’interno del museo denota che:
Disponendo gli artefatti in base al luogo di provenienza, erano denotabili dei tratti similari su questi, denunciando un’origine comune;
Disponendo gli artefatti per tipologia, era possibile riscontrare similitudine tra questi e possibili contaminazioni;
Disponendo gli artefatti in base al luogo di provenienza, era possibile rintracciare origini comuni di costumi e pratiche, in virtù del principio di diffusione;
.disponendo gli artefatti in ordine cronologico, era possibile creare delle collezioni che risalissero a civiltà che avevano costumi comuni.
Wissler sosteneva che le ricerche antropologiche pur occupandosi di popoli illetterati:
dovevano servirsi anche della documentazione scritta prodotta dai popoli bianchi
dovevano servirsi solo di documentazione scritta
Doveva servirsi solo di fonti orali
Perché Wissler, etnologo statunitense, ha coniato il termine Etnohistory?
Perché vuole unificare l’antropologia con la storia e ufficializzare l’uso degli etnoreperti
Perché vuole dare valore agli etnoreperti
Perché si pone il problema di una ricerca antropologica che sia anche storica, facendo anche uso di fonti scritte dei popoli dominatori.
Clark Wissler, allievo di Boas, concepisce la prima elaborazione del concetto di “area culturale” come:
Spazio geografico in cui si concentra maggiormente la cultura di una determinata società;
) luogo per il quale le diverse società devono passare per raggiungere il massimo grado di civiltà;
Spazio geografico in cui avviene lo scambio culturale tra le diverse società;
Regione geografica in cui è possibile rilevare una omogeneità culturale e socioeconomica.
Una delle polemiche tra Radcliffe-Brown e Boas riguarda il loro metodo di ricerca, infatti:
Il primo adotta un metodo comparativo e il secondo un metodo induttivo
Il primo adotta un metodo induttivo e il secondo un metodo deduttivo
Il primo adotta un metodo deduttivo e il secondo un metodo induttivo
Il primo adotta un metodo induttivo e il secondo un metodo storico.
Radcliffe-Brown, rigetta il metodo comparativo a favore del:
Metodo induttivo, procedimento logico opposto a quello della deduzione, per cui dall’osservazione generale si arriva al particolare.
. Metodo deduttivo, procedimento logico opposto a quello dell’induzione, per cui dall’osservazione di casi particolari si sale ad affermazioni universali.
Metodo induttivo, procedimento logico opposto a quello della deduzione, per cui dall’osservazione di casi particolari si sale ad affermazioni universali, per questo si parla di antropologia “nomotetica”.
L’antropologia sociale utilizzava il metodo induttivo o deduttivo?
Il metodo dell’antropologia sociale era di tipo induttivo in quanto partiva dall’osservazione di casi particolari per poi riuscire ad individuare una legge universale;
Il metodo dell’antropologia sociale era di tipo deduttivo in quanto partiva dall’osservazione di fenomeni generali per poi arrivare al caso particolare;
L’antropologia sociale metteva in pratica sia il metodo deduttivo che induttivo in base all’oggetto di ricerca di riferimento;
Cosa si intende per strutturalismo?
Studio della società come struttura;
Studio della struttura di un determinato gruppo sociale;
Studio dell’evoluzione di una struttura;
Nessuna delle precedenti.
Qual è la definizione di “strutturalismo”?
Per strutturalismo si intende studio dei sistemi di relazioni sociali nelle quali l’apporto individuale è integrato ed adattato in un quadro generale di valori sociali;
Con il termine strutturalismo si intende lo studio della struttura psichica dell’uomo che abita il popolo preso in considerazione
. Il termine “strutturalismo” indica quella corrente di pensiero secondo cui un oggetto ha origine in un’area culturale e si diffonde mediante il contatto con le altre culture;
Per Malinowski perché sorge la cultura?
Perché l'uomo deve rispondere ai suoi bisogni primari, secondari, terziari e fondamentali, non come gli animali ma in maniera culturale.
perché l'uomo deve rispondere ai suoi bisogni primari e fondamentali, come per gli animali
Perché l'uomo non risponde ai suoi bisogni primari e fondamentali
nessuna delle precedenti
Malinowski ritiene importante:
Partecipare attivamente alle ricerche, a costo di lasciare che queste vengano influenzate dal trasporto emotivo
Partecipare attivamente e allo stesso tempo distanziarsi col fine di tracciare un profilo della comunità risalendo al pensiero degli indigeni
Distanziarsi e guardare dall’alto, per evitare un coinvolgimento emotivo
Il circuito “Kula” studiato da Malinowski è:
Un sistema economico cerimoniale in cui viaggiano bracciali e collane insieme a beni secondari e immateriali.
Un sistema economico cerimoniale in cui viaggiano beni secondari
Un sistema di baratto per ricavare bracciali e collane insieme a beni secondari e immateriali
Secondo Malinowski per “cogliere il punto di vista dell’indigeno” occorre:
Partecipare attivamente e allo stesso tempo distanziarsi
Porre delle domande personali e successivamente distanziarsi
Partecipare attivamente senza mai allontanarsi
Porre domande personali e annotarle su un diario di campo
Malinowski, schierandosi contro la magia, attesta:
La presenza di un doppio principio di causalità: quello diretto e quello indiretto
La presenza di un unico principio causa-effetto
La presenza di un doppio principio di causalità: quello che dipende dall’uomo e quello che dipende da forze esterne
L’assenza di qualsiasi principio di causalità
Cos’è la magia per Malinowski?
Una forma primitiva del pensiero
Una struttura logica che ha un suo uso pratico
Una fase dell’evoluzione del pensiero umano
. Un evento straordinario, non quotidiano
Malinowski appartiene a quale corrente?
Funzionalismo
Strutturalismo
Diffusionismo
Antropologia filologica
La scuola anglosassone, influenzata da Malinowski, promuoveva un’antropologia…
Affiancata dalla storia;
Culturale;
Sociale;
Evoluzionista
Nella prospettiva di Malinowski, magia e religione:
Coesistono;
Sono praticate una alla volta;
Non possono coesistere;
Sono in conflitto
Per Malinowski il mito:
Serviva a spiegare l’origine di una credenza
Più che spiegare l’origine di una credenza, serviva ad una giustificazione sociale, confermando posizioni di prestigio e relazioni di potere.
Era una giustificazione del passato
Prima di Vansina parlarono di tradizione orale:
Malinowski e Frazer
Boas e Frazer
Boas e Malinowski
Malinowski e Lévi-Strauss
Per Malinowski la cultura è:
L’eredità sociale
Lo scambio di beni
L’insieme di valori e relazioni sociali
L’assenza di beni, di idee, di abitudini e di valori
Qual è la differenza tra etnoreperti ed etnofonti?
Gli etnoreperti sono le fonti orali, mentre le etnofonti sono oggetti della cultura materiale
Gli etnoreperti sono oggetti creati appositamente per essere conservati nei musei, mentre le etnofonti sono fonti scritte dai popoli primitivi
Gli etnoreperti sono fonti scritte dai popoli primitivi, mentre le etnofonti sono oggetti creati appositamente per essere conservati nei musei
Gli etnoreperti sono oggetti della cultura materiale, mentre le etnofonti sono le fonti orali
Secondo Aurelio Rigoli in una ricerca etnostorica vanno utilizzate:
Fonti orali formalizzate e tradizionalizzate
Tutte le tipologie di fonti, compresi gli etnoreperti
Fonti orali non formalizzate e non tradizionalizzate
Solo gli etnoreperti
Come si distinguono le etnofonti?
Fonti scritte e fonti orali
Fonti orali formalizzate e tradizionalizzate e fonti orali non formalizzate e non tradizionalizzate
Fonti orali formalizzate e non formalizzate
Fonti scritte formalizzate e tradizionalizzate e fonti scritte non formalizzate e non tradizionalizzate
Che cosa si intende per etnoreperti?
Fonti orali;
Fonti scritte;
Oggetti, tecniche di produzione degli oggetti;
Oggetti, tecniche di produzione degli oggetti e eventuali artefatti.
-Levy- Bruhl fa un distinguo tra popoli primitivi e popoli civili secondo cui:
I popoli primitivi sono dotati di un pensiero pre-logico mentre quelli civili sono dotati di un pensiero logico
I popoli civili sono dotati di un pensiero pre-logico mentre quelli primitivi sono dotati di un pensiero logico
I popoli civili e I popoli primitivi sono dotati unicamente di pensiero pre-logico ma non di un pensiero logico
-Evans-Pitchard, riguardo alle idee di Levy-Bruhl sul pensiero dei popoli primitivi e civili, sostiene che:
Il pensiero dei popoli primitivi degli Azande è logico in quanto parte da presupposti uguali ai nostr
Il pensiero dei popoli primitivi degli Azande è logico ma parte da presupposti diversi dai nostri
Il pensiero dei popoli primitivi degli Azande è pre-logico nonostante parta da presupposti uguali ai nostri
Lo studio di Levy-Bruhl sui clan e sulla loro riconoscenza di un antenato mitico ha condotto alla nascita del:
Principio dell'immortalità
Principio della discendenza
Principio di sostanzialità
Principio di causalità
Dalla lettura delle pagine di Levy Bruhl si evince che il concetto di partecipazione:
Da un lato è comunità di sostanza e dall'altro rifiuto di eventi
Da un lato è discontinuità di sostanza e dall'altro imitazione di eventi
Da un lato è discontinuità di sostanza e dall'altro rifiuto di eventi
Da un lato è comunità di sostanza e dall'altro imitazione di eventi
Con Lévy Bruhl la magia viene idealizzata come:
Rappresentazione collettiva:
Rappresentazione ideologica;
Rappresentazione creativa;
Dimensione della stregoneria.
LEVY-BRUHL:
Attribuisce alla magia tutto ciò che c'è di negativo
Ritiene che il pensiero dei popoli primitivi sia logico, invece quello dei popoli civili sia un pensiero prelogico
è interessato allo studio della magia in quanto pressione sociale e non individuale
Si occupa dei popoli primitivi degli Azande
Levy BruhL sostiene che il ragionamento dei primitivi:
è determinato dalla rappresentazione collettive della sua società
è scorretto poiché mancavano di intelligenza
è uguale a quello dei popoli civilizzati
La controstoria:
Il momento concettuale per l'anamnesi antropologica
Il momento concettuale per l'anamnesi storiografica
Il momento strumentale per l'anamnesi storiografica
Il momento strumentale per l'anamnesi antropologica
La Controstoria è:
La storia che emerge dalle fonti ufficiali
La storia che appartiene alle fonti scritte
La storia che emerge dalle fonti folkloriche
La storia che emerge dalle fonti folkloriche che sono delle fonti orali che tramandano la storia e gli eventi di un popolo
La storia integrale è:
La storia che emerge dalle sole fonti folkloriche
La storia che emerge dalle sole fonti scritte
Composta dall'unione della storia ufficiale e di controstoria che consegnano la storia dell’uomo nel suo complesso.
la storia
Quale definizione riprende il concetto di controstoria?
La controstoria è ricavabile dall’utilizzo delle fonti ufficiali e delle fonti folkloriche;
La controstoria è caratterizzata dalle fonti folkloriche che si riferiscono alla classe dominante:
La controstoria è caratterizzata dalle fonti ufficiali:
La controstoria è caratterizzata dall'utilizzo delle fonti altre, ovvero le fonti che appartengono ad una subalternità e si contrappongono alle fonti ufficiali della classe dominante
Per controstoria si intende:
La storia vera
La storia ufficiale
La storia che emerge dalle fonti folkloriche
Una visione dell’evento che si contrappone alla visione della storia ufficiale
Le etnofonti, secondo Rigoli, possono essere;
Fonti orali tradizionalizzate ed etnoreperti
Fonti orali formalizzate e tradizionalizzate e fonti orali non formalizzate e non tradizionali
Fonti orali e fonti scritte
Secondo Aurelio Rigoli in una ricerca etnostorica vanno utilizzate:
Fonti orali formalizzate e tradizionalizzate
Tutte le tipologie di fonti, compresi gli etnoreperti
Fonti orali non formalizzate e non tradizionalizzate
Solo gli etnoreperti
Quali sono le fasi della ricerca di Rigoli
L'assunzione della "fabula", l'analisi delle etnofonti, la verifica dello spessore storico delle etnofonti orali, disegno, comparazione della "fabula" alternativa a quella preliminare, lo spoglio della pubblicistica disponibile B. Lo spoglio della pubblicistica disponi
Lo spoglio della pubblicistica disponibile, l'assunzione della "fabula", l'analisi delle etnofonti. La verifica dello spessore storico delle etnofonti orali. diseeno. Comparazione della "fabula" alternativa a quella preliminare
Lo spoglio della pubblicistica disponibile. L'analisi delle etnofonti, l'assunzione della "fabula". La verifica dello spessore storico delle etnofonti orali, disegno, comparazione della "fabula" alternativa a quella preliminare
Lo spoglio della pubblicistica disponibile, l'analisi delle etnofonti, la verifica dello spessore storico delle etnofonti orali, l'assuzione della "fabula", disegno, comparazione della "fabula" alternativa quella preliminare
In merito alle fonti, cosa propone Rigoli
Propone di usare solo le fonti orali:
Propone di utilizzare solo fonti scritte;
Propone di affiancare alle fonti orali le fonti non formalizzate e non tradizionalizzate:
Propone di affiancare alle fonti orali, le fonti soggettive
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